La patente a punti è un sistema che attribuisce un punteggio alle imprese e che può essere decurtato in caso di violazioni delle normative sulla sicurezza.
Il decreto-legge n. 19/2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2024, introduce questo metodo di qualificazione per le imprese edili e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, per aumentare la sicurezza nei cantieri edili, assicurandosi che solo soggetti qualificati e in regola con le normative possano operare.
Questo sistema, definito anche “patente a crediti”, funziona assegnando un punteggio iniziale e decurtandolo in caso di violazioni delle norme sulla sicurezza. Entrerà in vigore il 1° ottobre 2024.
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- cementeriIl D.Lgs. 81/2008 considera cantieri temporanei o mobili qualsiasi attività edilizia o di manutenzione che si svolga in un luogo non permanente e che comporti rischi per la sicurezza.
Ad esempio:
• costruzioni: nuove costruzioni, manutenzioni, riparazioni, demolizioni;
• rinnovamenti: rinnovamento o smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee;
• opere infrastrutturali: opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche;
• montaggi: montaggio e smontaggio di elementi prefabbricati.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro rilascia la patente a crediti. Questo ente governativo è responsabile di verificare che le imprese soddisfino tutti i requisiti necessari per ottenere la patente.
I requisiti sono:
1. l’iscrizione alla Camera di Commercio (CCIA) in quanto l’impresa deve essere regolarmente registrata;
2. l’adempimento degli obblighi formativi, previsti dalla legge, per tutti coloro che lavorano nell’impresa (datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, ecc.);
3. il possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) che deve essere in corso di validità, a dimostrazione che l’impresa è in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali;
4. il possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) redatto e aggiornato, indicando i rischi presenti in cantiere e le misure di prevenzione adottate;
5. il possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF) che attesta che l’impresa è in regola con gli obblighi fiscali;
6. la designazione, nei casi previsti dalla legge, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) che si occupa della gestione della sicurezza sul lavoro.
Secondo il DPR 445/2000, per imprese e lavoratori autonomi c’è la possibilità di utilizzare l’autocertificazione, ovvero di dichiarare sotto la propria responsabilità di possedere i requisiti richiesti, senza dover presentare tutta la documentazione.
E’ obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi che intendono operare nei cantieri edili, ad esclusione di coloro che si limitano a fornire materiali o servizi intellettuali (come consulenti o progettisti) senza svolgere attività operative dirette nei cantieri.
L’esonero riguarda specificamente le imprese che possiedono l’attestazione SOA (Attestazione di Qualificazione degli Operatori) e che rientrano in una classifica pari o superiore alla III.
Questa classifica è legata all’importo dei lavori che l’impresa è in grado di eseguire e si riferisce al Decreto Legislativo 36 del 2023 (Codice dei contratti pubblici). Le imprese con SOA di classifica pari o superiore alla III sono considerate altamente qualificate e, quindi, si presume che abbiano già i requisiti di sicurezza e qualità richiesti per operare nei cantieri.
Per le imprese o i lavoratori autonomi che hanno sede in un altro paese dell’Unione Europea o in un paese extra UE, è sufficiente possedere un documento equivalente rilasciato dal loro paese d’origine. Questo documento deve essere riconosciuto come valido anche in Italia.
Ogni impresa o lavoratore autonomo parte con un punteggio iniziale di 30 crediti. In caso di violazioni delle norme sulla sicurezza, vengono decurtati dei punti in base alla gravità dell’infrazione.
Per poter operare in cantiere, è necessario mantenere un punteggio minimo di 15 crediti; ed è possibile recuperare i punti persi nel tempo, rispettando determinate condizioni, come la partecipazione a corsi di formazione sulla sicurezza o l’implementazione di misure preventive nei cantieri.
Il sistema è pensato per incentivare le imprese e i lavoratori autonomi a rispettare le norme sulla sicurezza, riducendo così il rischio di incidenti.
Una maggiore attenzione alla sicurezza si traduce spesso in una migliore qualità dei lavori.
Le imprese e i lavoratori autonomi saranno soggetti a controlli più rigorosi per verificare il possesso dei requisiti necessari, rendendone più trasparente la valutazione.
Le imprese o i lavoratori autonomi che operano senza la patente a punti saranno soggetti a sanzioni amministrative.
La sanzione viene calcolata sul valore totale dei lavori effettuati nel cantiere e ammonta al 10% di questo valore, con un minimo di 6.000 euro.
Se durante un controllo viene accertato che un’impresa o un lavoratore autonomo fornisce informazioni false o incomplete quando richiede o rinnova la patente a crediti, questa verrà revocata.
Ciò significa che l’impresa perderà il diritto di operare nei cantieri fino a quando non potrà richiederla nuovamente. È possibile presentare la domanda per ottenere una nuova patente trascorsi 12 mesi dalla revoca.
La gravità dell’infortunio (mortale, permanente, temporaneo) determina l’entità della decurtazione.
Per gli infortuni mortali la decurtazione è massima, mentre per le malattie professionali è legata alla gravità della malattia e alla violazione delle norme sulla prevenzione.
Le violazioni legate alla sicurezza sul lavoro riguardano:
• la mancata valutazione dei rischi come cadute dall’alto, esposizione a sostanze pericolose, lavori in ambienti confinati, ecc.;
• la mancata formazione e informazione dei lavoratori sulle procedure di sicurezza;
• la mancanza di dispositivi di protezione individuali necessari;
• violazioni di leggi e regolamenti specifici, ad esempio, non aver notificato la presenza di amianto o non aver valutato il rischio di esplosivi;
• infortuni sul lavoro gravi o mortali causati da violazioni delle norme sulla sicurezza.
La decurtazione dei punti dalla patente a punti nel settore edile per specifici reati commessi in ambito lavorativo rientra nella legge 56/2024.
L’allegato I-bis elenca 29 fattispecie di violazioni che comportano la perdita di punti dalla patente.
Queste violazioni sono legate a comportamenti scorretti o illeciti in ambito lavorativo, come ad esempio la mancata osservanza delle norme sulla sicurezza.
Entro 30 giorni dall’emissione del provvedimento definitivo, l’amministrazione competente deve comunicare all’Ispettorato nazionale del lavoro l’avvenuta condanna, in modo che possano procedere alla decurtazione dei punti. Se nel corso di un unico controllo vengono riscontrate più violazioni elencate nell’allegato I-bis, la decurtazione dei punti non può superare il doppio della sanzione prevista per la violazione più grave.
La perdita di tutti i punti comporta la sospensione dell’attività in cantiere per un periodo:
• l’impresa non potrà più proseguire i lavori in corso fino a quando non avrà recuperato un numero sufficiente di punti;
• le imprese con un punteggio basso o nullo rischiano di essere escluse da future gare pubbliche per l’affidamento di lavori, limitando così le loro opportunità di business;
• alcuni finanziamenti pubblici sono subordinati al possesso di determinati requisiti, tra cui un punteggio minimo nella patente a punti;
• la perdita di tutti i punti incide negativamente sulla reputazione dell’impresa, compromettendo la fiducia dei clienti e dei partner commerciali;
• possono essere previste sanzioni amministrative pecuniarie, il cui importo varia in base alla gravità delle violazioni commesse.
È importante sottolineare che la perdita di punti non è definitiva.
Le imprese possono recuperare i punti persi attraverso la partecipazione a corsi di formazione sulla sicurezza, l’attuazione di misure correttive nei propri cantieri e il rispetto delle normative vigenti.
La patente a punti per i cantieri è un sistema di valutazione che premia le imprese e i lavoratori che dimostrano un alto livello di sicurezza.
Se i punti scendono sotto i 15, significa che ci sono state delle violazioni alle norme e l’impresa o il lavoratore autonomo non può legalmente operare in un cantiere temporaneo o mobile, oltre al rischio di incorrere a sanzioni amministrative.
C’è una sola eccezione a questa regola, se i lavori in corso sono già stati eseguiti per più del 30% del valore totale del contratto, l’impresa può terminare il lavoro, ma deve comunque rispettare le misure di sicurezza previste dalla legge.
La normativa sulla sicurezza nei cantieri è complessa e in continua evoluzione.
Un consulente esperto può garantirti che tutte le procedure siano conformi alle leggi vigenti, evitando sanzioni e incidenti. Ogni cantiere presenta rischi specifici. Un consulente può effettuare una valutazione accurata dei rischi presenti nel tuo cantiere e definire le misure di prevenzione più adeguate. La patente a punti richiede una documentazione precisa e completa. Un esperto ti assisterà nella redazione di piani di sicurezza, valutazione dei rischi, procedure operative e tutta la documentazione necessaria. Un professionista può organizzare corsi di formazione per i tuoi dipendenti, assicurando che siano consapevoli dei rischi e delle misure di prevenzione da adottare.
In caso di controlli da parte degli organi competenti, un consulente può assisterti e rappresentare la tua azienda.
Ultima verifica: 09/08/2024